Carissimi,
la consuetudine oggi imporrebbe l’augurio di trascorrere questi giorni di vacanza per guadagnare più forti e motivati l’obiettivo finale, ma l’incommensurabile non si concilia con la consuetudine, umilia la scienza e si fa beffe della ragione, che presume di dominare gli eventi.
Cambia l’obiettivo finale, che non può riguardare l’ammissione agli esami o al prossimo anno, le vacanze, il lavoro, l’Università…almeno non ancora.
Ogni giorno ci scopriamo invece a sperare in una boccata d’aria, nel pranzo pasquale, ma anche a pensare allo zucchero che è finito come a un desiderio lontano, a una sistemata ai capelli, a tutto ciò che mai avremmo pensato di desiderare, perché consuetudine, come il vivere o incontrare i parenti. Cambiano i desideri e si scoprono nuove priorità nella piccola storia di ciascuno. Stiamo imparando a non vivere di consuetudine, ad allontanare le convenzioni, a scoprirci nostalgici di affetti finora scontati.
Allora l’augurio che sento di porvi riguarda la forza di resistere all’insofferenza, alla nostalgia, agli scoramenti della costrizione. Si tratta di una piccola prova, quando la malattia non ci tocca o non tocca i nostri cari e di una grande prova, quando si insinua nelle case per recare dolore e morte.
Vi chiedo di trovare la motivazione nell’appuntamento quotidiano con la scuola, nella preparazione del compito da consegnare, nell’esercizio fisico quotidiano, nell’aiuto domestico ai genitori, ma anche nelle letture dei Grandi che conoscete attraverso gli insegnanti, per scoprire sentimenti che altrimenti rimarrebbero nascosti.
Non saprei dire se tornerete più forti e motivati, ma più adulti sì. Sarete diversi, saremo tutti diversi. Chissà se riconosceremo quei ragazzini che non abbiamo avuto il tempo di salutare per la fretta di mettervi al sicuro nelle vostre case. Adesso siamo orgogliosi di voi, per la serietà con cui state lavorando, la creatività con cui inventate soluzioni agli imprevisti, il piacere di ritrovarvi con i compagni, la maturità con cui sostenete i più deboli e mi rendo conto che le raccomandazioni della mia lettera di un mese fa oggi sono superate e vanno oltre le aspettative.
Vi auguro infine di nutrirvi quanto più potete di conoscenza, perché da questa nasce la libertà dalla consuetudine e da questa nasce la consapevolezza che il sacrificio di molti restituisce il bisogno di vivere una vita nuova.